Crociati

BARI-PARMA, LO STORICO DOPPIO EX: AMEDEO CARBONI

C’è una sera d’agosto di fine anni Ottanta che i nostri tifosi non scorderanno mai. Sono passati pochi giorni da Ferragosto e al Tardini arriva il Real Madrid. Di quella sera sappiamo tutto: i Crociati in campo con la maglia rossa, il risultato (2-1 per noi!), i marcatori. Undici ragazzi che non impallidiscono di fronte alla Quinta del Buitre, anzi. E tra quei ragazzi c’è un promettente difensore che di strada ne avrebbe fatta un bel po’, fino ad arrivare, per dire la vita, a giocare proprio in Spagna, dove chiuderà la carriera. Amedeo Carboni è lo storico doppio ex di Bari-Parma.

Carboni è in Puglia che muove i primi grandi passi da professionista nella massima serie. Dopo aver fatto le giovanili nell’Arezzo, viene tesserato nel 1983 dalla Fiorentina, che lo manda in prestito nel club nel quale è cresciuto, disputando un campionato di Serie B. L’anno successivo arriva così al Bari, dove può giocare la sua prima stagione in Serie A: seppur collezionando 10 presenze, il ragazzo si fa notare e si conquista così un posto per un’altra annata tra i grandi, stavolta con la neopromossa Empoli. In Toscana gioca una gara in più rispetto alla precedente esperienza con i Galletti: per lui c’è bisogno di più spazio, così ecco l’occasione con il neopromosso in B Parma.

Ad allenare i Crociati c’è Arrigo Sacchi, che l’anno precedente come detto si è conquistato la promozione dalla Serie C. Al suo posto però ora c’è Zdenek Zeman, tecnico giovane che ha raggiunto una certa fama soprattutto nell’esperienza in C2 con il Licata. Carboni giocherà quella grande partita amichevole al Tardini contro il Real e in generale scenderà molto più spesso in campo: saranno per lui in totale 28 le presenze e un gol (nel 2-1 contro l’Udinese).

Grazie a quella stagione crociata, Carbone può ritagliarsi un nuovo spazio in Serie A: lo chiama la Sampdoria di Boskov, con la quale gioca 60 partite in due stagioni e vince la Coppa delle Coppe e quella Coppa Italia che vincerà nuovamente con il suo passaggio alla Roma, dove resta fino al 1997 e dove nel frattempo si conquista la maglia azzurra e la convocazione agli Europei del 1996.

L’ultima parte di carriera di Carboni è in Spagna. E sarà un’ultima parte molto importante: il difensore approda al Valencia, dove resterà per ben nove stagioni, vincendo vari trofei (due campionati, una Copa del Rey e la Supercoppa spagnola, oltre alle due finali di Champions perse con Cuper allenatore) e la stima di ambiente e tifosi: si guadagnerà il soprannome di “Il Capo” e diventerà il giocatore più anziano a calcare i campi della Liga nel 2005, all’età di 40 anni. Dopo aver fatto il dirigente al Valencia e aver lavorato con Benitez all’Inter, Carbone ha intrapreso la carriera di commentatore televisivo.